Barbara Maculan, presidente di Equality Cooperativa Sociale Onlus racconta a “Il Giornale di Vicenza” la situazione in cui versano le/i sex workers nel Veneto e qual è la risposta di organizzazioni antitratta e realtà associative italiane per sostenere queste persone che, oggi, sono sempre più invisibili
[…] Le storie sono diverse, ma le più drammatiche vedono sommarsi a un vissuto di sfruttamento il rischio reale di indigenza economica, il tutto in una spirale che porta verso la povertà. L’emergenza è esplosa da una decina di giorni, racconta Barbara Maculan, presidente della cooperativa padovana Equality, ente attuatore del progetto “N.a.v.e.” (acronimo di Network antitratta per il Veneto, di cui è partner anche il Comune di Vicenza), che attraverso le unità di strada opera anche in città e in provincia: «La crisi ha investito anche loro. Ogni anno, in Veneto, riusciamo ad entrare in contatto con circa 900 donne, di cui circa 200 che lavorano a Vicenza, una delle province con il più alto numero di prostitute in strada. Molte di queste sono sparite dai nostri radar, ma quelle che siamo riusciti a tenere agganciate sono state subito informate di tutte le norme sanitarie e le restrizioni in vigore. E alcune di queste in questo periodo hanno lanciano un sos. […]
[…] L’effetto tsunami del coronavirus rischia di trasformare queste persone in senzatetto, allargando così il bacino delle fragilità sociali: «Ci spiegano di non riuscire più a pagare l’affitto o la stanza d’albergo che le ospita – continua Maculan -, hanno difficoltà a saldare le bollette e ad acquistare i medicinali. L’economia che arriva da questa attività e le economie nascoste, nel caso di vittime della tratta, non riescono più a garantire a queste donne la sussistenza minima. Senza un supporto, il pericolo è di perdere tutto e trovarsi in mezzo a una strada, finendo nel baratro». […]
[…] La risposta messa in atto va dalle soluzioni abitative d’emergenza, alla spesa, fino all’acquisto di medicinali. Ma poiché si prevede un’impennata di richieste e l’allarme non conosce confini, gli enti anti-tratta e le organizzazioni che supportano le persone che si prostituiscono corrono ai ripari: «Abbiamo deciso di promuovere una raccolta fondi nazionale dedicata alle nuove esigenze che stanno emergendo».[…]
L’articolo completo di Laura Pilastro è stato pubblicato su ‘Il Giornale di Vicenza’ il 7 aprile 2020.
LA CAMPAGNA DI RACCOLTA FONDI
Le organizzazioni del sistema nazionale antitratta, tra cui Equality Cooperativa Sociale Onlus, realtà associative, reti e soggetti del civismo attivo e dell’auto-organizzazione delle sex workers, stanno promuovendo una campagna di raccolta fondi che mira a sostenere economicamente e materialmente le/i sex workers che stanno vivendo in una condizione di indigenza e non sono in grado di accedere alle prestazioni sociali istituite come misure di emergenza dal Governo.
Le donazioni andranno su un conto corrente dedicato e gestito dal Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute e saranno poi distribuite attraverso la Rete composta da tutte le realtà parti, associazioni e unità di strada, che da anni sono a fianco delle sex workers e costituiscono una vasta Piattaforma Nazionale.
I soldi ricevuti saranno spesi per comprare e distribuire pacchi alimentari e generi di prima necessità, farmaci e presidi sanitari, ovvero per sostenere le/i sex workers in grave situazione di indigenza nel pagare le utenze e l’affitto.
PER DONARE: Produzioni dal Basso COVID-19 – Nessuna da Sola!
Per maggiori informazioni sulla raccolta fondi, vi invitiamo a controllare la pagina facebook dedicata Covid19-Nessuna da sola-Sostieni le sexworker